Sindrome della spalla dolorosa nel nuotatore


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In diversi sport (lancio del peso, giavellotto, tennis ed anche nel nuoto) i disturbi dell'articolazione della spalla sono molto frequenti. Ovviamente parliamo di atleti di un buon livello agonistico dove un gesto atletico effettuato in maniera ripetitiva può risultare stressante per l'organismo in genere ma sopratutto può essere causa di numerosi disturbi osteo articolari e muscolari. Pensiamo al movimento della spalla del nuotatore costretta a spostare sempre il braccio al di sopra del piano della testa.

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Prima che la situazione peggiori, è assolutamente necessario che l'atleta, segnali subito l'insorgere dei primi sintomi, che non vanno assolutamente sottovalutati e né trascurati, all'allenatore e successivamente verificati da un attento controllo medico, ed eventualmente sottoporsi anche al consiglio e alle cure di un buon fisiatra specializzato. Mai come in questo caso il vecchio detto “meglio prevenire che curare” è veramente efficace. In linea di massima all'insorgenza dei primi segnali l'atleta deve sottoporsi ad un breve periodo di riposo quantificabile dai 5 ai 7 giorni. Alla ripresa è indispensabile effettuare un rinforzo muscolare selettivo (vedi TNM),

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effettuare esercizi di stretching e concludere sempre la seduta con l'indispensabile defaticamento. La maggior parte dei traumi della spalla possono essere ridotti o addirittura evitati adottando quindi le dovute precauzioni. Nello specifico la sindrome dolorosa della spalla del nuotatore è un'infiammazione dei tendini con ripercussioni all'interno dell'articolazione stessa.

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Questa è una patologia che spesso influenza il proseguo dell'attività sportiva del nuotatore. Il nuoto è infatti uno sport dov'è richiesta un'elevata coordinazione muscolare necessaria all'esecuzione dei movimenti, richiede anche rapidità e forza. Ovviamente occorre una preparazione atletica adeguata ed efficace in modo da scongiurare eventuali infortuni. Concludo nel ricordare che una corretta impostazione della nuotata, un adeguato riscaldamento, attrezzature e pesi adeguati, massaggi, stretching e tutori con garze elastiche (TNM) possono prevenire l'insorgenza di questi seri e fastidiosi disturbi dei nuotatori.

 

Dott.re Pasquale Fedele

Responsabile modulo biomedico

FIN Calabria